domenica 25 novembre 2012

Scusa, sono felice


Perché le foglie occupano il posto delle foglie
e non quello che resta tra le foglie?
Perché il tuo sguardo occupa lo spazio davanti alla ragione
e non quello che c’è dietro?
Perché ricordi che la luce muore
e invece dimentichi che muore anche l’ombra?
Perché si accorda il cuore dell’aria
finché la canzone diventa un vuoto nel vuoto?
Perché non taci nel luogo esatto
dove morire è la presenza appena
sospesa dell’albero di vivere?
Perché queste righe dove il corpo cessa
e non un altro corpo o un altro corpo o un altro?
Perché questa curva del perché e non il segno
di una retta senza fine con un punto sotto?

(R. Juarroz - da Poesía vertical, I, 1958 - dedicata a qualcuno che insiste ad ascoltare solo le sue parole e non la mia voce mentre gli dico "scusa, sono felice")


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