mercoledì 27 marzo 2013

Pentiselea

foto di paula de jesus


[...] quando da ragazzina volevo essere maschio - per sbucciarmi le ginocchia in santa pace - portare solo pantaloni - avere uno skate una bici da cross cento macchinine - non potevo immaginare - quanto avrei amato essere donna - molto tempo dopo - molto molto tempo dopo - dopo aver deciso che gli uomini erano più divertenti - più sciolti e sinceri e allegri - dopo aver pensato che noia queste femmine - con i loro trucchi malfatti e le borsette e le mani delicate - con i loro no e forse e poi vediamo - molto meglio un uomo che dice sì - anche alle cose stupide - quelle che le donne dicono non si debbano fare - ma non cresci mai? - no grazie - non così - preferisco gli uomini - stare con gli uomini - mai avrei immaginato - io che ho le mani da carpentiere - e metto sempre gli stessi vecchi jeans - e non saprei dove trovare un parrucchiere - mai avrei pensato - tutta questa tenerezza - di capire - di ascoltare - di essere - una donna - dolci fragili potenti meravigliose donne - che ci mettiamo un sacco di tempo a farcene una ragione - ad imparare le regole - se mai regola c'è - a stare al gioco - scacchiera pazza - un passo avanti sette indietro - il mistero del sangue e della vita - le caverne più profonde - quelle dove sciaborda il mare freddo - dove si trovano i coralli - non è facile scovarlo - ma quando ci riesce - finalmente - un'esplosione - un terremoto - un uragano - eccoci - siamo pronte - state pronti - sembrerà che sappiamo sempre come fare - e perché farlo - non è così, naturalmente - ma ve lo faremo credere - tutto insieme - tutto quello che c'è da fare - che crediamo sia giusto - tutto insieme - niente fatica - niente paura - tutto di corsa - tutto da sole - che di paura ce n'è così tanta - e fatica non ne parliamo - ma siamo donne - tenere incazzate consapevoli gigantesche donne - il trucco malfatto perché non c'è tempo - la borsona per le sigarette il telefono gli assorbenti il portafoglio l'agenda la spazzola le caramelle gli spicci per il distributore le carte dei super le penne la musica il moment i fazzoletti le chiavi del motorino quelle di casa quelle del garage - Mary Poppins era una dilettante - quanta vita abbiamo da portarci dietro - quanta vita da considerare ogni momento - non c'è pausa - nessuna concessione - da uno a mille in un secondo - ti crescono chiamandoti principessa fatina pulcino - lo scopri da te, di essere un guerriero - un'amazzone - una quattro per quattro - che tra l'altro fa sedici - ma lo tieni per te - inutile provare a raccontare - le donne lo sanno - c'è poco da fare - e gli uomini - no - non lo sapranno mai - sei Pentesilea - e ti fai chiamare pulcino - va bene così - ci serve tenerezza - ci serve calore - quanto ci abbracciamo, noi donne - quanto ci teniamo vicine - strette forte nel vento - anche di lontano - basta poco - uno sguardo appena - quanto vi capisco - vi ammiro - vi adoro - donne che siete nella mia vita - con i vostri mestieri faticosi - con le vostre case da cercare comprare arredare vivere pulire riempire - con le vostre storie sbilenche di uomini che vanno e tornano e a volte restano - con quel patrimonio di ormoni che vi fa uscire di senno una volta al mese - con i vostri cuccioli nuovi nuovi che è ancora tutto da capire - con le notti insonni e le notti d'amore - con l'orologio biologico che magari si potesse togliere le pile e avere una tregua e non pensarci per un pò - con le valigie sulla porta anche quando vorresti restare - con le ricette pasticciate che ci impieghi una giornata e poi butti via tutto - con il rasoio usa e getta - con il coraggio e la pazienza - con il vino bianco e le sigarette sul tavolino - quanto parliamo - quanto ridiamo - quanto amiamo - noi donne - esageratamente - come la prima volta - ogni giorno - anche il più normale - anche ora - qui - sempre.

(S. de Beauvoir)

Smorfie di presenza di relativismo che fa scempio delle occasioni

foto di paula de jesus


Non capirsi è terribile-
non capirsi e abbracciarsi,
ma benchè sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.
in un modo o nell'altro ci feriamo.
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l'incomprensione,
né con la comprensione uccidere.

(E. A. Evtusenko)

lunedì 25 marzo 2013

Interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi


[...]
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

(G. Leopardi)

martedì 12 febbraio 2013

La scintilla di vento




La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;
essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;
stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
Un'occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;
e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l'erba;
e seguire con gli occhi una scintilla di vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d'importante.

(W. Szymborska)

Carnevale ad Ostia

Due filmati con le foto del carnevale di Ostia che si è tenuto sabato scorso.



sabato 5 gennaio 2013

Aria nella nebbia



Pensò ai venti della vita, perché ci sono venti che accompagnano la vita: lo zefiro soave, il vento caldo della gioventù che poi il maestrale si incarica di rinfrescare, certi libecci, lo scirocco che accascia, il vento gelido di tramontana.
Aria, pensò, la vita è fatta d’aria, un soffio e via.

(A. Tabucchi)

Visioni



“Conoscere non è affatto scomporre né spiegare.
È accedere alla visione."

(Antoine de Saint-Exupéry)

Con l’unghia scrivi sul tuo nulla: a capo



I
Scrivi, scrivi;
se soffri, adopera il tuo dolore:
prendilo in mano, toccalo,
maneggialo come un mattone,
un martello, un chiodo,
una corda, una lama;
un utensile, insomma.
Se sei pazzo, come certamente sei,
usa la tua pazzia: i fantasmi
che affollano la tua strada
usali come piume per farne materassi;
o come lenzuoli pregiati
per notti d’amore;
o come bandiere di sterminati
reggimenti di bersaglieri.

II
Usa le allucinazioni: un
ectoplasma serve ad illuminare
un cerchio del tavolo di legno
quanto basta per scrivere una cosa egregia -
usa le elettriche fulgurazioni
di una mente malata
cuoci il tuo cibo sul fuoco del tuo cuore
insaporiscilo della tua anima piagata
l’insalata, il tuo vino
rosso come sangue, o bianco
come la linfa d’una pianta tagliata e moribonda.

III
Usa la tua morte: la gentilezza
grafica gotica dei tuoi vermi,
le pause elette del nulla
che scandiscono le tue parole
rantolanti e cerimoniose;
usa il sudario, usa i candelabri,
e delle litanie puoi fare
un bordone alla melodia - improbabile -
delle sfere.

IV
Usa il tuo inferno totale:
scalda i moncherini del tuo nulla;
gela i tuoi ardori genitali;
con l’unghia scrivi sul tuo nulla:
a capo.

(G. Manganelli)

Grandi come mondi



Rivedremo calzoni coi rattoppi
rossi tramonti sui borghi
vuoti di macchine
pieni di povera gente che sarà tornata da Torino o dalla Germania
I vecchi saranno padroni dei loro muretti come poltrone di senatori
e i bambini sapranno che la minestra è poca e che cosa significa un pezzo di pane
E la sera sarà più nera della fine del mondo e di notte sentiremmo i grilli o i tuoni
e forse qualche giovane tra quei pochi tornati al nido tirerà fuori un mandolino
L'aria saprà di stracci bagnati
tutto sarà lontano
treni e corriere passeranno ogni tanto come in un sogno
E città grandi come mondi saranno piene di gente che va a piedi
con i vestiti grigi
e dentro gli occhi una domanda che non è di soldi ma è solo d'amore
soltanto d'amore
[...]

(P. P. Pasolini)